Prepensionamenti, Poletti cambia le regole e stravolge la lista d’attesa

Modificato l’ordine di accesso ai finanziamenti. Gli editori “retrocessi” sono pronti a ricorrere al Tar. E il ministero blocca le chiamate. In attesa dei decreti dell’Editoria

di Daniela StiglianoGiunta Fnsi e Consigliera generale Inpgi

C’è grande confusione sotto il cielo dei prepensionamenti dei giornalisti italiani. Una nuova interpretazione del ministero del Lavoro di Giuliano Poletti ha stravolto l’ordine della lista di attesa per l’assegnazione dei 23 milioni di finanziamenti stanziati dalla legge di bilancio 2017 (leggi qui), per un totale di 94 posizioni. Non vale più la data di presentazione del piano di crisi al ministero, con possibilità di ricorso al contratto di solidarietà al posto della cigs: ora è il giorno dell’effettivo avvio della cassa integrazione a determinare la graduatoria.

Una rivoluzione piovuta sulla Fieg come una bomba, che coinvolge direttamente anche la Fnsi. Tra minacce di ricorsi al Tar, tentativi informali di mediazione con il ministero e invio di lettere a doppia firma a dirigenti e allo stesso Poletti. Con il risultato, al momento, di aver paralizzato il processo di autorizzazione dei prepensionamenti.

Continua a leggere

Prepensionamenti, i 23 milioni della Finanziaria lasciano fuori 300 in attesa

A gennaio prime convocazioni al ministero del Lavoro. L’incognita del decreto che cambierà i requisiti e della riforma Inpgi

I 23 milioni di euro in cinque anni stanziati nella legge di Bilancio 2017 a carico della presidenza del Consiglio basteranno a coprire forse nemmeno il 20% dei 377 prepensionamenti in lista da attesa. Lasciandone fuori circa 300. A cui rimarrà qualche speranza di rientrare in gioco con i cosiddetti “inoptati”, posti prenotati ma poi non utilizzati grazie a uscite ad altro titolo. A meno che non si riesca a trovare, in altro modo, quel centinaio di milioni necessari a soddisfare tutti.

A gennaio dovrebbero comunque partire le prime convocazioni al ministero del Lavoro per l’assegnazione dei finanziamenti «in ordine di presentazione delle richieste», come recita la norma. Due incognite condizioneranno però numero di uscite e costo per ogni giornalista prepensionato: i nuovi requisiti che il governo dovrà stabilire in uno dei decreti della legge sull’Editoria e l’innalzamento dell’età per la pensione di vecchiaia prevista dalla riforma dell’Inpgi varata a fine settembre dal Consiglio di amministrazione di via Nizza e ancora al vaglio dei ministeri vigilanti. Ecco perché, chi può andare via con le attuali norme sta facendo i suoi calcoli. Mentre a muoversi d’anticipo con determinazione è stata la Rai, che ha varato da qualche settimana un piano di incentivazioni all’esodo per circa cento colleghi con i requisiti per la pensione di anzianità.

Continua a leggere

I video di Inpgi-La Svolta/8: Marco lo Conte, ci vuole una spending review. Mai più un presidente che guadagna come Mattarella e Boeri messi insieme

100876-227Operazione spending review all’Inpgi. E i tagli devono partire dai compensi del presidente e di tutto il vertice. Marco lo Conte, giornalista del Sole 24 Ore e candidato di Inpgi-La Svolta al Consiglio generale in Lombardia, traccia una linea invalicabile: Mai più un presidente potrà guadagnare come Mattarella e Boeri messi assieme!

La riduzione delle spese di funzionamento dell’Inpgi è il tema dell’ottavo video della serie che Inpgi-La Svolta ha realizzato in vista delle elezioni per il rinnovo degli organismi dell’Istituto di previdenza dei giornalisti italiani. Tutti i video sono disponibili sul canale YouTube di Unità Sindacale.

Eliminare i compensi per gli amministratori, continua lo Conte, è una questione di etica e di decenza prima ancora che di risparmio, perché i colleghi vivono tutti una stagione di crisi e non è tollerabile accettare guadagni così alti da chi guida il nostro Istituto. Un Istituto in cui tutti devono tornare a riconoscersi, non solo gli amici di chi lo dirige.

Le elezioni per rinnovare gli organismi dell’Inpgi si terranno il 22, 23 e 24 febbraio online e il 27 e 28 febbraio ai seggi (a Milano, in viale Monte Santo 7).

Inpgi, Andrea Camporese a processo il 21 aprile per corruzione e truffa aggravata ai danni dell’Istituto. La notizia su siti, agenzie e quotidiani

imageAndrea Camporese, presidente dell’Inpgi dal 2008, è stato ieri, 4 febbraio, rinviato a giudizio per corruzione e truffa aggravata nei confronti dell’Istituto di previdenza dei giornalisti italiani dal gup Alessandro Santangelo in base alla richiesta avanzata dal pm della Procura di Milano, Gaetano Ruta.

Il rinvio a giudizio è arrivato nell’ambito dell’inchiesta per il crac della Sopaf della famiglia Magnoni. Il processo inizierà il 21 aprile. Entro questa data l’Istituto potrà decidere se costituirsi parte civile.

Mini rassegna stampa: ecco come la notizia è stata riportata da agenzie, siti online di informazione e quotidiani.

Continua a leggere

Prepensionamenti, attesa finita per la Poligrafici: i Periodici Rcs ora primi della lista. E la continuità del piano di crisi “salva” la prenotazione del Sole

Aula vertenze LavoroI prepensionamenti vanno avanti. Tanto che la Poligrafici ha ottenuto l’assegnazione dei finanziamenti per gli ultimi 20 posti in attesa. E la lista delle richieste “prenotate” al ministero del Lavoro continua ad avere validità anche quando si va al rinnovo di stati di crisi giunti al termine dei due anni, in una continuità pienamente riconosciuta dagli uffici di Giuliano Poletti.

La mattina del 28 gennaio al ministero del Lavoro, nella sede di via Fornovo a Roma, due incontri successivi – per la Poligrafici e per Il Sole 24 Ore – hanno avviato le assegnazioni 2016 dei finanziamenti, segnando alcuni punti fermi per le procedure di ricorso ai prepensionamenti all’interno di stati di crisi.

In particolare, hanno messo a tacere definitivamente la voce, circolata nelle scorse settimane in base a un’errata interpretazione da parte di alcuni esponenti sindacali, che la “prenotazione” dei prepensionamenti potesse essere cancellata automaticamente nonostante la presentazione di un nuovo stato di crisi, facendo scivolare in fondo alla lista le richieste finora in testa.

Continua a leggere

Riforma pensioni, l’Inpgi sapeva da settembre dei “no” di Poletti. Ma non l’ha detto a nessuno

IMG_1208Il primo giudizio sulla riforma delle pensioni dell’Inpgi da parte del ministero del Lavoro è arrivato il 22 settembre scorso. Con la richiesta di nuovi calcoli rispetto a quelli contenuti nel bilancio tecnico consegnato a fine giugno, in particolare limitando il tasso di interesse sul patrimonio al 3% rispetto al 4,6% ipotizzato dall’Istituto. Calcoli che sono stati inviati da via Nizza al dicastero di Giuliano Poletti il 9 novembre, nel silenzio più totale. Non l’hanno infatti saputo i giornalisti italiani tutti. Ma non risulta siano stati informati ufficialmente neppure il Consiglio di amministrazione e il Collegio sindacale dell’Inpgi. O perlomeno non tutti i componenti dei due organismi.

A rivelarlo è la lettura integrale della comunicazione che il ministero del Lavoro ha inviato prima di Natale ai colleghi dell’Economia (in coda, il testo completo), di cui ha scritto per primo sul Sole 24 Ore di sabato 9 gennaio il collega Vitaliano D’Angerio (leggi qui). Nella lettera il giudizio degli uomini di Poletti è tranchant: “Si ritiene che la delibera CdA 24/2015, nella sua attuale formulazione, non possa avere ulteriore corso”. E scorrendo le lunghe pagine di missiva tra i due ministeri vigilanti si capisce il perché.

Continua a leggere

Il ministero del Lavoro boccia la riforma dell’Inpgi: non risolve la situazione di squilibrio. La nuova manovra sarà affidata al prossimo Cda

imageSonora bocciatura per la riforma dell’Inpgi. La delibera varata dal Consiglio di amministrazione il 27 luglio scorso non passa l’esame del ministero del Lavoro, che sottolinea come non sia sufficiente a superare la “complessa situazione di squilibrio” dell’Istituto. E conclude con una formula lapidaria: “Si ritiene che la delibera del Cda, nella sua attuale formulazione, non possa avere ulteriore corso“.

A rivelarlo è un articolo del Sole 24 Ore in edicola oggi a firma di Vitaliano D’Angerio (a destra e in formato leggibile in fondo al testo), che riporta il contenuto della lettera inviata prima di Natale dal ministero guidato da Giuliano Poletti al Mef di Pier Carlo Padoan, a cui spetta un’ulteriore valutazione sui conti prospettici in base alla riforma e sulla stabilità futura dell’Inpgi. Anche sulla base delle nuove proiezioni attuariali sviluppate a inizio novembre con rendimento del patrimonio ridotto al 3% nominale rispetto al 4,6% considerato nelle ipotesi di luglio (leggi qui).

Continua a leggere

Strage di Parigi: il 13 novembre, l’Isis, il ruolo dei media e i doveri dei giornalisti. Dibattito (con crediti) al Circolo della Stampa, sabato alle 16. Anche in diretta su corriere.tv

IMG_1199I fatti accaduti a Parigi, l’impressionante ferocia degli atti terroristici, il mondo intero che si interroga su quella che Papa Francesco ha definito la Terza Guerra Mondiale obbligano i giornalisti a riflettere su come fare informazione ai tempi dell’Isis.

La necessità e l’impegno per offrire a lettori, telespettatori e radioascoltatori notizie corrette, documentate e verificate con un’attenzione ancor maggiore quando si parla di fatti come la “Strage di Parigi“, è la premessa da cui parte l’incontro di approfondimento che l’Ordine nazionale dei giornalisti ha promosso e organizzato a Milano in collaborazione con il Circolo della Stampa (corso Venezia, 48), sabato 21 novembre a partire dalle 16. L’evento inoltre sarà trasmesso in diretta su corriere.tv.

Continua a leggere

La trasparenza non abita nelle case dell’Inpgi: l’Ente nega le informazioni sul Fondo immobiliare “Giovanni Amendola”. Nuovo esposto di Nicola Borzi

IMG_1208La trasparenza non abita all’Inpgi. Soprattutto quando si tratta del Fondo immobiliare “Giovanni Amendola”. Di fronte alla richiesta di sapere di più sull’operazione che ha permesso la rivalutazione degli immobili di proprietà e di fatto salvato (sulla carta) gli ultimi bilanci, l’Istituto continua a opporsi. Con motivazioni che non convincono e appaiono anche contraddittorie. Tanto da indurre il collega del Sole 24 Ore, Nicola Borzi, autore il 27 ottobre scorso di un primo esposto sul tema (leggere qui), a presentare martedì 9 novembre un secondo atto.

Documenti e rendiconti del Fondo sarebbero – secondo quanto rispondono ufficialmente l’Istituto e la società di gestione InvestiRe sgrdati riservati, divulgarli sul mercato potrebbe “causare un danno commerciale al fondo”. In particolare, le informazioni contenute nel rendiconto periodico non possono essere rese pubbliche per “prevenire il rischio che possano essere conosciute anche da parte di soggetti che sono o possono divenire controparti“, per esempio in caso di contenziosi legali oppure nelle operazioni di vendita e affitto degli immobili.

Continua a leggere

Presidenza Fnsi, De Bortoli candidato (a sua insaputa?). Ma è il nome di Giulietti a spaccare la maggioranza

image
Beppe Giulietti

di Sergio Stella

Ferruccio De Bortoli candidato (a sua insaputa?) alla presidenza della Fnsi. Il nome dell’ex direttore del Corriere della Sera e del Sole 24 Ore ha fatto irruzione nella riunione della maggioranza che guida la Federazione che si è tenuta a Roma a inizio settimana, accanto a quello – scontato – di Beppe Giulietti. Creando un iniziale sconcerto e un certo disorientamento, che era forse lo scopo per cui la candidatura sarebbe stata avanzata, e suscitando poi qualche sorriso (ironico), quando il gioco è stato scoperto.

La consultazione tra i “referenti delle aree politiche e territoriali” affidata al segretario generale Raffaele Lorusso ha sortito, a distanza di una settimana dalla prima riunione (riportata nell’articolo consultabile qui), un unico vero risultato: è stato portato allo scoperto il nome finora sussurrato di Giulietti. Ma la conseguenza, forse inaspettata, è stata di spaccare ancora di più la maggioranza.

La candidatura di De Bortoli, a quel punto, sarebbe stata un diversivo per arrivare a ricompattare tutti sull’ex segretario Usigrai, cinque volte parlamentare e portavoce dell’associazione Articolo21. Ma sembra non sia bastato. Con buona pace della voce, che in molti tentano di far circolare, a Roma come a Milano, che l’accordo su Giulietti sia stato sancito e accettato dall’intera maggioranza.

Continua a leggere

Inchiesta Inpgi-Sopaf, 20 giorni (dal 7 luglio) alle difese per farsi interrogare o presentare dichiarazioni

IMG_1340La parola ora passa alle difese. Che hanno 20 giorni di tempo, a partire dalla data in cui il pm della Procura milanese Gaetano Ruta ha presentato le conclusioni di indagine (il 7 luglio), per presentare memorie, chiedere di essere sentiti o consegnare dichiarazioni.

Lo spiega il collega del Sole 24 Ore, Stefano Elli, in un articolo apparso oggi nell’inserto Plus del quotidiano economico-finanziario sull’inchiesta per il crac della holding di partecipazione Sopaf (nell’immagine a destra).

Continua a leggere

Fnsi: I giornalisti devono dare le notizie, non nasconderle. Ma se si tratta di Camporese e di Lorusso…

Andrea Camporese e Raffaele Lorusso
Andrea Camporese e Raffaele Lorusso
Meno male che non c’è nessuno che si informi sui temi della categoria esclusivamente frequentando il sito della Fnsi. E meno male anche che le notizie sulla conclusione delle indagini sulla bancarotta Sopaf, con la nuova accusa di corruzione al presidente dell’Inpgi, Andrea Camporese, oltre a quella di truffa aggravata nei confronti dell’Istituto, sono circolate veloci sulla rete e sono state riprese da molte testate. A partire dal Fatto quotidiano online e di carta, per continuare con il Corriere della Sera e Il Sole 24 Ore. In ogni caso, inquieta non poco la cronaca che appare su fnsi.it.

Il sito del Sindacato unico dei giornalisti, direttore responsabile il segretario Raffaele Lorusso, infatti, dà notizia della conclusione delle indagini, ma senza aggiungere neppure un particolare, un riferimento, di che cosa si stia parlando, che cosa sia la Sopaf, quali siano gli addebiti mossi al presidente, su quali basi si fondino. La replica di Camporese, che nessuno se non già informato capirebbe a che cosa si riferisca, viene invece riportata per intero. Così come la dichiarazione di solidarietà di Lorusso.

Continua a leggere

Inpgi, chi rischia di pagare il conto della crisi e di troppe distrazioni

Pubblichiamo la lettera aperta che Fabio Pavesi, esperto di finanza del Sole 24 Ore, ha inviato a tutti i colleghi del suo giornale e anche ai componenti della Giunta Esecutiva della Fnsi e del Consiglio di amministrazione dell’Inpgi. La sua analisi sulla crisi dell’Istituto di previdenza dei giornalisti e sulla futura riforma che aspetta la categoria si conclude con un invito esplicito (e benvenuto): Ne discutiamo?

di Fabio Pavesi – Il Sole 24 Ore

(in coda, il link alla replica di Franco Abruzzo)

inpgi.jpg_694560180L’Inpgi è a un bivio difficile della sua storia, da quando nel ’94 è stato privatizzato. Ora si parla apertamente di una nuova riforma, inevitabile, ma basterà? Le ultime due riforme nel 2007 e nel 2011 si sono rivelate dei pannicelli caldi. Hanno solo tamponato una crisi che è in realtà strutturale da molti anni. Anni in cui si è minimizzata la portata della crisi.

Basti pensare che già nel 2004 l’attuario Gismondi pronosticava che dal 2017 il saldo della gestione corrente sarebbe risultato negativo accentuandosi nel tempo. Ebbene previsione azzeccata ahimè solo con largo anticipo. Il saldo tra entrate (contributi) e uscite (spesa per pensioni Ivs) della gestione corrente (incassare contributi e pagare pensioni) è andato in rosso per la prima volta già nel 2011 per 1,3 milioni. Poco si dirà. Ma è l’escalation a essere drammatica.

Continua a leggere