L’Istituto è solido. Il patrimonio cresce di centinaia di milioni. Le pensioni dei giornalisti sono al sicuro. Ma non era vero. E voi, vi fidate ancora?
di Daniela Stigliano – Giunta Fnsi e consigliera uscente del Consiglio generale Inpgi (candidata per Sos Inpgi-Garanzia pubblica per le pensioni)
L’Inpgi è in profondissima crisi da molti anni. Lo denuncia almeno dal 2011 la Corte dei Conti, oltre a qualche voce isolata e messa all’indice. Eppure, la maggioranza che ha guidato e guida ancora il nostro Istituto di previdenza (oggi riunita in #ControCorrente) ha fatto finta di nulla pur di mantenere il potere (e i lauti compensi) e ha diffuso la propaganda di un Inpgi solido, di un patrimonio in fantasmagorica crescita, di pensioni dei giornalisti al sicuro. Tutto svelatosi poi tragicamente falso.
Ancora oggi quella maggioranza (e pure ahimè qualcuno di una presunta opposizione), dopo una riforma lacrime e sangue inutile e tardiva, racconta la fiaba di un salvifico ingresso dei comunicatori che rimetterebbe in sesto il carrozzone disastrato di via Nizza. Tutte favolette, ben orchestrate e sostenute dall’armata al comando della Fnsi, che però illudono anche ora tanti colleghi. E che rischiano di portarci al fallimento definitivo, passando prima per un’ennesima riforma delle nostre pensioni. A dimostrarlo ci sono numeri e fatti, tutti verificabili dai documenti ufficiali.
Leggeteli, prima di decidere a chi consegnare l’Inpgi con il vostro voto alle elezioni di febbraio. Perché esiste un’alternativa, di persone e di strade da percorrere per tutelare le pensioni attuali e future.