Inpgi, una “promessa” di tagli inutili che non salvano le nostre pensioni

Perché abbiamo detto no a una “delibera di intenti” in 5 punti che penalizzano solo i giornalisti attivi e pensionati. E ci avvicinano al commissariamento

di Daniela Stigliano, Elena Polidori e Carlo ParisiConsiglieri di amministrazione dell’Inpgi

Una promessa di tagli, inutili e temporanei, in cambio dell’ingresso immediato dei comunicatori, almeno quelli pubblici, altrettanto inutile per le sorti dell’Inpgi. Galvanizzata dalla crisi di governo e dalla speranza che un nuovo esecutivo possa modificare le posizioni finora assunte dai ministeri al tavolo di confronto, la maggioranza che guida l’Istituto di previdenza dei giornalisti italiani ha tirato fuori dal cappello una nuova, anomala strategia: approvare una “delibera di intenti” con cinque misure di aumento delle entrate e riduzione delle spese, che però non saranno varate senza allargamento della platea contributiva.

Un’operazione di facciata, priva di qualunque sostanza visto che si tradurrebbe in nemmeno 20 milioni di euro di benefici l’anno per un quinquennio, e a cui noi abbiamo detto responsabilmente no. Perché punisce esclusivamente i giornalisti, attivi e pensionati, senza chiedere nulla agli editori, punta quasi tutto su nuove entrate e taglia in maniera minima costi come i compensi degli organi collegiali e del vertice dirigenziale dell’Istituto, ma soprattutto avvicina sempre più il commissariamento dell’Ente, invece di allontanarlo.

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#CrisiInpgi1 Favole/3 Ecco chi ci sta portando all’Inps (senza paracadute)

Senza un progetto serio ed efficace, corriamo davvero il rischio del commissariamento e di un taglio delle pensioni. Per colpa di chi ha distrutto il nostro Istituto

di Daniela StiglianoGiunta Fnsi e consigliera uscente del Consiglio generale Inpgi (candidata per Sos Inpgi-Garanzia pubblica per le pensioni)

(Terza e ultima puntata sulle favole che ci hanno raccontato e ci raccontano ancora. Qui la prima e qui la seconda puntata)

Daniela Stigliano nuovaSolo un Inpgi privatizzato può garantire l’autonomia dei giornalisti? Questo è quello che, da mesi, ci vuole far credere la maggioranza che guida il nostro Istituto di previdenza e la Fnsi, per giustificare il rifiuto di prendere in considerazione progetti alternativi all’ingresso nell’Inpgi di altre figure professionali. Così come i candidati della gestione che ha portato l’Istituto al disastro hanno fatto una campagna elettorale con un solo argomento: gli altri, cioè noi di Sos Inpgi-Garanzia pubblica per le pensioni, vogliono portarvi all’Inps, perché la garanzia pubblica delle pensioni non è attuabile (oppure, in alternativa contraddittoria, perché c’è già).

Altre due favole, neppure tanto ben confezionate ma ripetute senza sosta per convincere i colleghi con una propaganda fatta di sole parole, senza portare uno straccio di dato, di documento, di prova. Noi, invece, presentiamo ragionamenti, così come dati e documenti. Leggete tutte le puntate sulle favole che ci hanno raccontato e ci raccontano ancora. E poi decidete a chi affidare l’Inpgi nei prossimi anni.

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#ElezioniInpgi2020 Il volantino con i nostri candidati e il programma

Al via da lunedì 10 febbraio le elezioni per il rinnovo dell’Inpgi. Scaricate e diffondete il volantino con i nostri candidati lombardi e nazionali

#ElezioniInpgi2020 al via settimana prossima. Si vota online dalle 8 di lunedì 10 alle 22 di mercoledì 12 febbraio, ai seggi “fisici” sabato 15 e domenica 16 febbraio dalle 10 alle 20. Trovate qui la guida sulle cose da sapere e da fare per votare.

Questo è il volantino con i candidati in Lombardia e nelle liste nazionali di Sos Inpgi – Garanzia pubblica per le pensioni, con i punti del nostro programma. Cliccate sulle immagini per ingrandirle. Potete scaricarlo qui in formato pdf, stamparlo e diffonderlo!

Volantino SOS Inpgi 1 fotoVolantino SOS Inpgi 2 foto

 


Per informazioni, scrivete a unitasindacalefnsi@gmail.com.

#CrisiInpgi1 Favole/2 I comunicatori? Non salveranno le nostre pensioni

La legge sull’ingresso (dal 2023) di altre figure professionali è vaga. E prevede una nuova, pesante riforma subito dopo le elezioni. Ma nessuno lo dice. E voi, vi fidate ancora?

di Daniela StiglianoGiunta Fnsi e consigliera uscente del Consiglio generale Inpgi (candidata per Sos Inpgi-Garanzia pubblica per le pensioni)

(Seconda puntata sulle favole che ci hanno raccontato e ci raccontano ancora. Qui la prima puntata)

Daniela Stigliano nuovaLa formula magica è: ingresso dei comunicatori nell’Inpgi. Una specie di abracadabra capace di riportare l’oro nelle casse di via Nizza rimaste a secco. È questa la favoletta bella che raccontano molti candidati della maggioranza dell’Inpgi e della Fnsi (e pure ahimè qualcuno di una presunta opposizione) e che i vertici dell’Istituto e del Sindacato stanno portando in giro per l’Italia, come una Madonna in processione, in un tour elettorale senza contradditorio alcuno, come si conviene a chi rivendica democrazia (in casa altrui).

Peccato che neppure l’arrivo dei comunicatori o di chi per loro, nel 2023 o prima, potrebbe salvare l’Inpgi e le nostre pensioni: servirebbe solo a prolungarne l’agonia ma conservando, per qualche anno, poltrone e lauti compensi della maggioranza. A meno di non trasferire in via Nizza tutti gli iscritti all’Inps, punto che non sembra essere all’ordine del giorno e che neppure la presunzione di alcuni è finora arrivata a pensare. Oppure di pretendere e assicurarsi la garanzia pubblica delle nostre pensioni, come chiediamo noi di Sos Inpgi.

A dirlo sono numeri e fatti, tutti verificabili dai documenti ufficiali. Leggeteli, prima di decidere a chi consegnare l’Inpgi con il vostro voto alle elezioni di febbraio.

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#ElezioniInpgi2020 La guida con le istruzioni per votare online e ai seggi

Codice iscritto, password personale e la novità del pin via sms per votare online tra il 10 e il 12 febbraio. Sabato 15 e domenica 16 aperti i seggi “fisici”. Le cose da sapere e da fare

La novità delle elezioni Inpgi 2020 per votare online è un codice pin che arriva per sms. Ma la prima cosa da fare è essere sicuri di avere il codice iscritto e la password personale. Poi, si può votare senza interruzioni dalle 8 di lunedì 10 e le 22 di mercoledì 12 febbraio. Sabato 15 e domenica 16 febbraio si può invece andare ai seggi “fisici” dalle ore 10 alle 20.

Per non arrivare impreparati alla settimana del voto per il rinnovo degli organi del nostro Istituto di previdenza, abbiamo preparato una guida pratica con tutti i passi da fare. Eccola.

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#CrisiInpgi1 Dibattito sul futuro delle nostre pensioni il 5 febbraio a Milano

Confronto tra candidati ed esperti di previdenza alla Sala stampa di via Cordusio. Per saperne di più prima del voto del 10-16 febbraio

Mercoledì 5 febbraio alle 12 ci sarà un dibattito su “L’Inpgi e il futuro delle nostre pensioni” tra candidati alle elezioni del 10-16 febbraio ed esperti di previdenza alla Stampa estera di via Palla 1, a Milano. Un’occasione per affrontare i temi della campagna elettorale, la situazione della previdenza dei giornalisti e le proposte in campo per mettere al sicuro le nostre pensioni, attuali e future.

L’abbiamo organizzato noi di Sos Inpgi – Garanzia pubblica per le pensioni, alleanza nazionale formata da tutti coloro che pensano si possa e si debba voltare pagina per tutelare i giornalisti italiani e le loro pensioni e sostenuta in Lombardia da Unità Sindacale-Mil, Senzabavaglio e Movimento liberi giornalisti (leggi qui programma e candidati). Ma abbiamo voluto invitare anche esponenti della lista L’Inpgi all’Inpgi, promossa da #ControCorrente, ovvero della maggioranza che governa il nostro Istituto di previdenza e la Fnsi, e il presidente della Lombarda, Paolo Perucchini. 

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Inpgi-La Svolta: trasparenza, competenza e serietà per riportare il sereno sulle nostre pensioni. Fronte unico in tutta Italia con Inpgi Futuro

100876-227Un fronte unico, in tutta Italia, per riportare il sereno sulle pensioni dei giornalisti italiani. Per ricostruire con trasparenza, competenza e serietà la solidità dell’Inpgi. Per mandare a casa gli autori di una politica scellerata, che ha privilegiato operazioni finanziarie discutibili e dubbie e ha ridotto in ginocchio i conti del nostro Istituto di previdenza. Perché nessuno possa più mettere le mani sull’Ente, dissipare il suo patrimonio e attentare alla tranquillità del nostro domani.

La formazione Inpgi-La Svolta, nata su iniziativa di Unità Sindacale e della corrente Mil-Movimento Informazione e Libertà (portavoce Franco Abruzzo), fa asse con le liste di Inpgi Futuro alle prossime elezioni per il rinnovo degli organismi dell’Istituto di previdenza dei giornalisti italiani, che si terranno dal 22 al 28 febbraio 2016.

Ecco i nomi delle colleghe e dei colleghi di Inpgi-La Svolta e di Inpgi Futuro candidati per il Consiglio generale (giornalisti attivi e pensionati), il Comitato amministratore dell’Inpgi2, i Sindaci della Gestione principale e di quella Separata.

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Ritocchi positivi minimi, stretta sulla disoccupazione, penalizzazione per i redditi più alti: quello che sappiamo della (possibile) riforma Inpgi

IMG_0731di Daniela StiglianoGiunta Esecutiva Fnsi

Una strada più lenta e capace di maggiori risparmi nel breve periodo (ma non nel lungo) verso l’età pensionabile, di anzianità (per tutti) e di vecchiaia (solo per le donne). Cinque anni di “grazia” per il ritiro a qualsiasi età con 40 anni di contribuzione, per evitare la corsa alla pensione entro dicembre di quest’anno. Un ennesimo taglio drastico all’indennità di disoccupazione. Contributo di solidarietà sulle pensioni confermato, con la garanzia però dell’assegno sociale minimo (6 mila euro lordi annui). E una pesante penalizzazione – che non appare in nessun comunicato – per chi ha redditi sopra gli 84 mila euro lordi l’anno, “stangato” con un’aliquota di rivalutazione di appena lo 0,78.

Sono i ritocchi dell’ultim’ora apportati dal consiglio di amministrazione dell’Inpgi alla riforma delle nostre pensioni prima di approvarla a maggioranza. Che non risolvono davvero nessuno dei temi posti da più parti della categoria nelle ultime settimane. Né sgombrano il campo dai dubbi dei giornalisti sul futuro proprio e dell’Istituto di previdenza. Anzi.

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Inpgi, Camporese “brucia” 100 milioni di euro in 32 giorni: investimenti venduti per pagare tasse, quattordicesime e l’anticipo dell’ex fissa

Andrea Camporese
Andrea Camporese

Quasi 100 milioni in 32 giorni. È la quantità di patrimonio “bruciata“, con tre diverse delibere, dal presidente dell’Inpgi, Andrea Camporese, tra il 29 maggio e il 30 giugno scorsi, per far fronte ai drammatici problemi di liquidità che l’Inpgi deve affrontare oramai da tempo e in particolare per pagare tasse, quattordicesima ai pensionati e l’anticipo dell’ex fissa. Tre diverse operazioni che il Consiglio di amministrazione riunito il 27 luglio in via Nizza ha ratificato, subito dopo aver varato a maggioranza (con nove sì, due no, l’astensione critica della rappresentante dei ministeri vigilanti, Fiorella Kostoris, e l’assenza dei due uomini della Fieg e di un consigliere giornalista) la riforma delle nostre pensioni.

L’uomo che, secondo l’epopea narrata dai suoi estimatori, avrebbe fatto “guadagnare” alla Cassa previdenziale dei giornalisti 500 milioni di euro grazie alla rivalutazione (su carta) degli immobili conferiti al Fondo Amendola, sta in verità dissolvendo il patrimonio più liquido dell’Inpgi, quello investito in fondi, perché le entrate contributive non sono in grado di far fronte alle diverse voci di uscita. Non una novità dell’ultim’ora, certo, ma una verità negata con forza dai vertici dell’Istituto, per anni e pure ultimamente. E che la riforma tardiva appena varata dal cda, se sarà approvata dai ministeri vigilanti, non riuscirà a contrastare efficacemente.

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