Il 7 ottobre del 2006 veniva uccisa la giornalista Anna Politkovskaja. Domani a Mosca, per ricordarla e per ricordare tutti i colleghi russi assassinati prima e dopo la sua morte, al Club dei giornalisti di Mosca sarà presentato il lavoro “Journalist. Life in a Second“, basato su testi della stessa Politkovskaja e di Yury Shchekochikhin (da cui sono tratte le immagini che illustrano questo pezzo).
Pubblichiamo qui di seguito l’intervento (in inglese) di Nadezda Azhgikhina, Executive Secretary del Sindacato russo dei giornalisti (Ruj) e Vicepresidente della Federazione europea dei giornalisti (Efj). “Dieci anni dopo l’assassinio di Anna”, scrive Azhgikhina, “sono tempi molto duri per i media e i giornalisti russi. Ed è importante essere onesti e sapere che il futuro dipende da noi. La nostra professione è una professione che si sceglie ogni giorno. È importante ricordarlo. È importante portare il giornalismo russo e le sue voci indipendenti all’attenzione internazionale. Sarà anche il nostro tributo ad Anna“.
di Nadezda Azhgikhina – Ruj Executive Secretary, European federation of Journalists Vice president
Anna Politkovskaya was not the first journalist killed in Russia after the end of USSR. For the day of her assassination in Moscow October 7, 2006, death list of Glasnost Defense Foundation consisted from 211 names. We, organizers of memorial meeting in Moscow central Pushkin Square, have been reading those names in a loud voice, and it took us 40 minutes, what stroke all attending Russian and International journalists.
Anyway, Anna Politkovskaya became the first Russian journalist, whose killing became International news and initiated, after many years, new interest to Russia and Russian media.