#Sindacato: la svolta radicale parte dalla Lombardia

Un voto per il cambiamento e la discontinuità. Un’inversione di rotta per rifondare il nostro Sindacato in vista del Congresso della Fnsi di metà febbraio

di Unità Sindacale-Mil e Senza Bavaglio

Un voto per il cambiamento e la discontinuità, che parta dall’Alg per portare a una svolta radicale e alla rinascita del nostro Sindacato. A partire dal prossimo Congresso della Fnsi, che si terrà a Riccione a metà febbraio.

Abbiamo sostenuto la rielezione di Paolo Perucchini alla presidenza dell’Associazione Lombarda dei Giornalisti, la più grande realtà territoriale della Fnsi, dopo 8 anni di opposizione, pronti a un piano di lavoro ampio per i prossimi quattro anni, che comprende proprio i nostri punti dei programmi con i quali a dicembre abbiamo chiesto a colleghe e colleghi di votarci e che da anni sono al centro della nostra azione sindacale: la tutela decisa di precari e freelance, l’impegno per i giornalisti più giovani e contro il loro sfruttamento, l’assistenza continua sul fronte della previdenza e della salute, attività per la formazione e per il lavoro, una struttura organizzata per le vertenze nelle redazioni, una “scuola” per i Comitati di redazione, servizi innovativi che avvicinino i colleghi al sindacato e portino nuove iscrizioni, la ricerca di risorse economiche alternative alla dipendenza dai contributi degli Enti di categoria, soprattutto la ricerca di nuove realtà editoriali che purtroppo ci sfuggono, per raggiungere quei giornalisti che certamente avranno bisogno di sostegno e tutela.

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Elezioni Fnsi-Alg: Perché votarci? Scopri chi siamo e cosa proponiamo

Dalle 10 di domani 2 dicembre alle 18 di lunedì 5 dicembre si vota per il nostro Sindacato. Ma a chi dare la nostra fiducia? All’amica di sempre, al collega di scrivania simpatico, a chi è più insistente con telefonate, mail e whatsapp? Noi crediamo che l’unico criterio di scelta sia puntare su persone serie, affidabili, competenti, impegnati anche giornalisticamente: non professionisti del sindacato e degli enti di categoria scollegati dalla realtà ma colleghe e colleghi che lavorano tutti i giorni, dentro o fuori dalle redazioni, e vivono e comprendono i problemi della nostra professione. 

Noi siamo tutti così. Leggi il nostro programma e le nostre brevissime bio. In fondo, trovi il volantino da scaricare, da stampare e da diffondere. E se non sei iscritto alla Fnsi, puoi comunque condividere questo articolo e il volantino con amiche e amici giornalisti. 

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Inpgi nell’Inps: è garanzia pubblica per le pensioni dei giornalisti

La norma inserita dal governo nella legge di Bilancio ci dà ragione della nostra visione. Grazie a chi ha ascoltato in questi anni le nostre istanze

di Daniela Stigliano, Elena Polidori, Carlo Parisi – Consiglieri di amministrazione Inpgi

Le pensioni dei giornalisti sono ora davvero salve. E hanno la garanzia pubblica, come per tutti gli altri lavoratori dipendenti italiani. Questo è il programma con cui ci siamo candidati all’Inpgi lo scorso anno, questo è il mandato che ci hanno dato le colleghe e i colleghi che ci hanno votato e questo è l’obiettivo su cui ci siamo impegnati in questi mesi di lavoro nel Consiglio di amministrazione. La norma inserita dal governo nella legge di Bilancio ci dà ragione della nostra visione e del nostro lavoro.

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Pensioni giornalisti: «Grazie, Presidente Mattarella»

«Le Sue parole danno un’indicazione chiara per le possibili soluzioni alla profonda e irreversibile crisi della gestione principale dell’Inpgi privatizzato e sgombra autorevolmente il campo da ipotesi inutili quanto impraticabili»

di Daniela Stigliano, Elena Polidori, Carlo ParisiConsiglieri di amministrazione Inpgi

Grazie, Presidente Mattarella. 

Grazie, come giornalisti, per l’attenzione che Lei riserva da sempre ai temi della corretta informazione e all’autonomia e all’indipendenza della nostra professione. E grazie, nel nostro ruolo di Consiglieri di amministrazione dell’Inpgi, per le Sue parole sulla previdenza dei giornalisti. 

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Fondo Giornalisti: la platea va allargata, ai giornalisti

di Corrado Chiominto, Simona Fossati, Marco lo Conte e Tiziana Stella Consiglieri di amministrazione del FPCGI

Vogliono obbligare i comunicatori a passare all’Inpgi – nella speranza vana di ridurne il deficit – ma allo stesso tempo non vogliono che gli stessi colleghi possano aderire al fondo pensione. Un paradosso (a essere generosi), una sciocchezza (a essere schietti) che vede protagonisti gli stessi soggetti, fonti istitutive sia del primo pilastro pensionistico dei giornalisti italiani, sia del secondo, il Fondo Pensione Complementare dei Giornalisti Italiani. 

Da quando è stata sollevata l’ipotesi di trasferire in Inpgi i comunicatori, abbiamo cominciato a porre la questione in Consiglio d’Amministrazione del fondo pensione, invitando i rappresentanti della Fieg (nel Cda del fondo siedono sei rappresentanti dei giornalisti e sei degli editori) ad adottare coerentemente un’analoga decisione per quando riguarda lo strumento di previdenza complementare della categoria, che è ad adesione volontaria. 

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Elezioni #Casagit: i nomi da votare in blocco in Lombardia

Chi sono le candidate e i candidati di Insieme per Casagit

Dal 4 all’8 giugno si vota per il rinnovo degli organismi di Casagit. Si tratta di un appuntamento importantissimo. Per la prima volta abbiamo costituito un gruppo nazionale  – INSIEME PER CASAGIT – che è l’alternativa al gruppo dirigente della Fnsi.

Ecco chi sono le nostre candidate e i nostri candidati in Lombardia che ti chiediamo di votare tutti. Solo così conteremo davvero all’Assemblea dei delegati e potremo assicurare un futuro alla salute di tutti i giornalisti.

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Numeri, problemi e soluzioni per il futuro della #Casagit

Più servizi e consulenze per la salute dei giornalisti

di Carlo E. GariboldiCda Casagit – candidato di Insieme per Casagit

La rivoluzione della sanità ha un numero semplice da ricordare: 116117. Basterà comporlo dal nostro smartphone e in tutta Europa si potrà facilmente accedere alle prestazioni sanitarie “non urgenti”, quelle escluse dal 118, per intenderci.

L’Europa ha stanziato 7 miliardi di euro a favore dell’Italia con il Recovery Fund sanitario e il governo dovrà rispondere realizzando case e ospedali di comunità e riorganizzando la medicina di base. In cinque anni cambierà tutto, sostengono al ministero della Salute. Ma chi ha letto la bozza del piano, da definire entro l’estate, ha qualche dubbio che ciò possa accadere. 

Soprattutto, noi giornalisti, dobbiamo porci una domanda: che senso avrà pagare ancora la nostra mutua? Noi versiamo a Casagit il 3,6% lordo dello stipendio (e della pensione), una bella somma. Non provvederà a tutto lo Stato? Una prima risposta è semplice: no. E proviamo a spiegarlo.

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Insieme per Casagit: l’alternativa per il futuro della salute dei giornalisti

Un gruppo nazionale con esperienze e competenze adeguate a garantire sicurezza e autonomia alla nostra Cassa

Dal 4 all’8 giugno si vota per il rinnovo degli organismi di Casagit. Si tratta di un appuntamento importantissimo. Perché da questo voto dipenderà il futuro della salute e dell’assistenza sanitaria dei giornalisti italiani e del welfare dell’intera categoria.

Per la prima volta abbiamo costituito un gruppo nazionale  – INSIEME PER CASAGIT – che è l’alternativa al gruppo dirigente della Fnsi. Ecco il nostro manifesto, le colleghe e i colleghi che si candidano e gli impegni che abbiamo intenzione di portare avanti.

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Casagit, assemblea dei delegati tradita: alla Fnsi 600 mila euro l’anno

La maggioranza del Cda della Cassa sanitaria dei giornalisti ha firmato una nuova convenzione e ha così aggirato la decisione di ridurre di un terzo il contributo

di Luciano Azzolini, Paola D’Amico, Carlo Gariboldi e Chiara RoverottoConsiglieri di amministrazione Casagit

Un mese fa l’assemblea dei delegati Casagit ha chiesto la riduzione di un terzo del contributo annuo a favore della Fnsi (da 600 a 400 mila euro) ma il 28 gennaio 2021 la maggioranza del Cda (Cerrato, Giuliani, Summo, Spirito, Artizzu, Napoli, Costante) ha approvato una proposta che stabilisce la somma di 600 mila euro come “contributo minimo garantito” per 3 anni (l’assemblea proponeva per un solo anno) al Sindacato.

Contro questa decisione che sancisce la totale mancanza di rispetto per il voto dell’assemblea dei delegati, si sono espressi i consiglieri di amministrazione Luciano Azzolini, Paola D’Amico, Carlo Gariboldi e Chiara Roverotto, mentre si è astenuta Marisa La Penna.

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Inpgi, una “promessa” di tagli inutili che non salvano le nostre pensioni

Perché abbiamo detto no a una “delibera di intenti” in 5 punti che penalizzano solo i giornalisti attivi e pensionati. E ci avvicinano al commissariamento

di Daniela Stigliano, Elena Polidori e Carlo ParisiConsiglieri di amministrazione dell’Inpgi

Una promessa di tagli, inutili e temporanei, in cambio dell’ingresso immediato dei comunicatori, almeno quelli pubblici, altrettanto inutile per le sorti dell’Inpgi. Galvanizzata dalla crisi di governo e dalla speranza che un nuovo esecutivo possa modificare le posizioni finora assunte dai ministeri al tavolo di confronto, la maggioranza che guida l’Istituto di previdenza dei giornalisti italiani ha tirato fuori dal cappello una nuova, anomala strategia: approvare una “delibera di intenti” con cinque misure di aumento delle entrate e riduzione delle spese, che però non saranno varate senza allargamento della platea contributiva.

Un’operazione di facciata, priva di qualunque sostanza visto che si tradurrebbe in nemmeno 20 milioni di euro di benefici l’anno per un quinquennio, e a cui noi abbiamo detto responsabilmente no. Perché punisce esclusivamente i giornalisti, attivi e pensionati, senza chiedere nulla agli editori, punta quasi tutto su nuove entrate e taglia in maniera minima costi come i compensi degli organi collegiali e del vertice dirigenziale dell’Istituto, ma soprattutto avvicina sempre più il commissariamento dell’Ente, invece di allontanarlo.

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#CrisiInpgi1 Favole/3 Ecco chi ci sta portando all’Inps (senza paracadute)

Senza un progetto serio ed efficace, corriamo davvero il rischio del commissariamento e di un taglio delle pensioni. Per colpa di chi ha distrutto il nostro Istituto

di Daniela StiglianoGiunta Fnsi e consigliera uscente del Consiglio generale Inpgi (candidata per Sos Inpgi-Garanzia pubblica per le pensioni)

(Terza e ultima puntata sulle favole che ci hanno raccontato e ci raccontano ancora. Qui la prima e qui la seconda puntata)

Daniela Stigliano nuovaSolo un Inpgi privatizzato può garantire l’autonomia dei giornalisti? Questo è quello che, da mesi, ci vuole far credere la maggioranza che guida il nostro Istituto di previdenza e la Fnsi, per giustificare il rifiuto di prendere in considerazione progetti alternativi all’ingresso nell’Inpgi di altre figure professionali. Così come i candidati della gestione che ha portato l’Istituto al disastro hanno fatto una campagna elettorale con un solo argomento: gli altri, cioè noi di Sos Inpgi-Garanzia pubblica per le pensioni, vogliono portarvi all’Inps, perché la garanzia pubblica delle pensioni non è attuabile (oppure, in alternativa contraddittoria, perché c’è già).

Altre due favole, neppure tanto ben confezionate ma ripetute senza sosta per convincere i colleghi con una propaganda fatta di sole parole, senza portare uno straccio di dato, di documento, di prova. Noi, invece, presentiamo ragionamenti, così come dati e documenti. Leggete tutte le puntate sulle favole che ci hanno raccontato e ci raccontano ancora. E poi decidete a chi affidare l’Inpgi nei prossimi anni.

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#ElezioniInpgi2020 Il volantino con i nostri candidati e il programma

Al via da lunedì 10 febbraio le elezioni per il rinnovo dell’Inpgi. Scaricate e diffondete il volantino con i nostri candidati lombardi e nazionali

#ElezioniInpgi2020 al via settimana prossima. Si vota online dalle 8 di lunedì 10 alle 22 di mercoledì 12 febbraio, ai seggi “fisici” sabato 15 e domenica 16 febbraio dalle 10 alle 20. Trovate qui la guida sulle cose da sapere e da fare per votare.

Questo è il volantino con i candidati in Lombardia e nelle liste nazionali di Sos Inpgi – Garanzia pubblica per le pensioni, con i punti del nostro programma. Cliccate sulle immagini per ingrandirle. Potete scaricarlo qui in formato pdf, stamparlo e diffonderlo!

Volantino SOS Inpgi 1 fotoVolantino SOS Inpgi 2 foto

 


Per informazioni, scrivete a unitasindacalefnsi@gmail.com.

#CrisiInpgi1 Favole/2 I comunicatori? Non salveranno le nostre pensioni

La legge sull’ingresso (dal 2023) di altre figure professionali è vaga. E prevede una nuova, pesante riforma subito dopo le elezioni. Ma nessuno lo dice. E voi, vi fidate ancora?

di Daniela StiglianoGiunta Fnsi e consigliera uscente del Consiglio generale Inpgi (candidata per Sos Inpgi-Garanzia pubblica per le pensioni)

(Seconda puntata sulle favole che ci hanno raccontato e ci raccontano ancora. Qui la prima puntata)

Daniela Stigliano nuovaLa formula magica è: ingresso dei comunicatori nell’Inpgi. Una specie di abracadabra capace di riportare l’oro nelle casse di via Nizza rimaste a secco. È questa la favoletta bella che raccontano molti candidati della maggioranza dell’Inpgi e della Fnsi (e pure ahimè qualcuno di una presunta opposizione) e che i vertici dell’Istituto e del Sindacato stanno portando in giro per l’Italia, come una Madonna in processione, in un tour elettorale senza contradditorio alcuno, come si conviene a chi rivendica democrazia (in casa altrui).

Peccato che neppure l’arrivo dei comunicatori o di chi per loro, nel 2023 o prima, potrebbe salvare l’Inpgi e le nostre pensioni: servirebbe solo a prolungarne l’agonia ma conservando, per qualche anno, poltrone e lauti compensi della maggioranza. A meno di non trasferire in via Nizza tutti gli iscritti all’Inps, punto che non sembra essere all’ordine del giorno e che neppure la presunzione di alcuni è finora arrivata a pensare. Oppure di pretendere e assicurarsi la garanzia pubblica delle nostre pensioni, come chiediamo noi di Sos Inpgi.

A dirlo sono numeri e fatti, tutti verificabili dai documenti ufficiali. Leggeteli, prima di decidere a chi consegnare l’Inpgi con il vostro voto alle elezioni di febbraio.

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#CrisiInpgi1 Chi ha amministrato male non merita la riconferma

Appello di 115 giornalisti: via i vertici dell’Inpgi per manifesta inadeguatezza. Poi un percorso per salvare le pensioni di oggi e di domani. Appoggiate le liste di “Sos Inpgi”

Appello sottoscritto da 115 colleghe e colleghi

Dobbiamo salvare l’Inpgi. Dobbiamo salvare le pensioni di oggi e le pensioni delle colleghe e dei colleghi che lasceranno la professione nei prossimi anni. Possiamo farlo ma a una condizione preliminare: che i dirigenti responsabili della situazione fallimentare in cui ci troviamo non vengano riconfermati. Si sono dimostrati incapaci di programmare, di capire e di governare il nostro ente previdenziale.

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#ElezioniInpgi2020 La guida con le istruzioni per votare online e ai seggi

Codice iscritto, password personale e la novità del pin via sms per votare online tra il 10 e il 12 febbraio. Sabato 15 e domenica 16 aperti i seggi “fisici”. Le cose da sapere e da fare

La novità delle elezioni Inpgi 2020 per votare online è un codice pin che arriva per sms. Ma la prima cosa da fare è essere sicuri di avere il codice iscritto e la password personale. Poi, si può votare senza interruzioni dalle 8 di lunedì 10 e le 22 di mercoledì 12 febbraio. Sabato 15 e domenica 16 febbraio si può invece andare ai seggi “fisici” dalle ore 10 alle 20.

Per non arrivare impreparati alla settimana del voto per il rinnovo degli organi del nostro Istituto di previdenza, abbiamo preparato una guida pratica con tutti i passi da fare. Eccola.

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#CrisiInpgi1 Dibattito sul futuro delle nostre pensioni il 5 febbraio a Milano

Confronto tra candidati ed esperti di previdenza alla Sala stampa di via Cordusio. Per saperne di più prima del voto del 10-16 febbraio

Mercoledì 5 febbraio alle 12 ci sarà un dibattito su “L’Inpgi e il futuro delle nostre pensioni” tra candidati alle elezioni del 10-16 febbraio ed esperti di previdenza alla Stampa estera di via Palla 1, a Milano. Un’occasione per affrontare i temi della campagna elettorale, la situazione della previdenza dei giornalisti e le proposte in campo per mettere al sicuro le nostre pensioni, attuali e future.

L’abbiamo organizzato noi di Sos Inpgi – Garanzia pubblica per le pensioni, alleanza nazionale formata da tutti coloro che pensano si possa e si debba voltare pagina per tutelare i giornalisti italiani e le loro pensioni e sostenuta in Lombardia da Unità Sindacale-Mil, Senzabavaglio e Movimento liberi giornalisti (leggi qui programma e candidati). Ma abbiamo voluto invitare anche esponenti della lista L’Inpgi all’Inpgi, promossa da #ControCorrente, ovvero della maggioranza che governa il nostro Istituto di previdenza e la Fnsi, e il presidente della Lombarda, Paolo Perucchini. 

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#CrisiInpgi1 Le favole che ci hanno raccontato. E ci raccontano ancora

L’Istituto è solido. Il patrimonio cresce di centinaia di milioni. Le pensioni dei giornalisti sono al sicuro. Ma non era vero. E voi, vi fidate ancora?

di Daniela StiglianoGiunta Fnsi e consigliera uscente del Consiglio generale Inpgi (candidata per Sos Inpgi-Garanzia pubblica per le pensioni)

Daniela Stigliano nuovaL’Inpgi è in profondissima crisi da molti anni. Lo denuncia almeno dal 2011 la Corte dei Conti, oltre a qualche voce isolata e messa all’indice. Eppure, la maggioranza che ha guidato e guida ancora il nostro Istituto di previdenza (oggi riunita in #ControCorrente) ha fatto finta di nulla pur di mantenere il potere (e i lauti compensi) e ha diffuso la propaganda di un Inpgi solido, di un patrimonio in fantasmagorica crescita, di pensioni dei giornalisti al sicuro. Tutto svelatosi poi tragicamente falso.

Ancora oggi quella maggioranza (e pure ahimè qualcuno di una presunta opposizione), dopo una riforma lacrime e sangue inutile e tardiva, racconta la fiaba di un salvifico ingresso dei comunicatori che rimetterebbe in sesto il carrozzone disastrato di via Nizza. Tutte favolette, ben orchestrate e sostenute dall’armata al comando della Fnsi, che però illudono anche ora tanti colleghi. E che rischiano di portarci al fallimento definitivo, passando prima per un’ennesima riforma delle nostre pensioni. A dimostrarlo ci sono numeri e fatti, tutti verificabili dai documenti ufficiali.

Leggeteli, prima di decidere a chi consegnare l’Inpgi con il vostro voto alle elezioni di febbraio. Perché esiste un’alternativa, di persone e di strade da percorrere per tutelare le pensioni attuali e future.

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#SosInpgi Garanzia pubblica per le pensioni: il nostro programma

Ritorno alla garanzia pubblica per le pensioni attuali e future. Trasparenza di ogni atto e decisione dell’Istituto. Riduzione dei compensi degli amministratori. Ecco i nostri candidati

di Sos Inpgi – Garanzia pubblica per le pensioni

Le elezioni per il rinnovo degli organismi del nostro Istituto di previdenza si terranno dal 10 al 16 febbraio. Noi vogliamo difendere le pensioni attuali e future. E cambiare l’Inpgi per farlo vivere. La nostra lista si chiama “Sos Inpgi – Garanzia pubblica per le pensioni” ed è nata da un’alleanza, a livello nazionale, formata da tutti coloro che pensano si possa e si debba voltare pagina per tutelare i giornalisti italiani e le loro pensioni. In Lombardia è sostenuta da Unità Sindacale-Mil, Senzabavaglio e Movimento liberi giornalisti.

Lo squilibrio tra entrate e uscite previdenziali è negativo da nove anni e il bilancio del nostro Istituto, dopo gli anni degli utili di carta, è in profondo rosso dal 2017 per centinaia di milioni ed è arrivato a 150 milioni nel 2019. Mentre la liquidità in cassa garantisce il pagamento delle pensioni sì e no per due anni.

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Fnsi contro la libertà di pensiero e di parola: aperto il processo alla “dissidente” Daniela Stigliano

di Unità SindacaleMovimento con propri rappresentanti in Fnsi, Inpgi, Casagit, Fondo di previdenza complementare e Ordine dei Giornalisti

La Fnsi guidata dalla maggioranza di Lorusso e Giulietti vieta la libertà di pensiero e di parola. E manda a processo i “dissidenti”.

Daniela Stigliano, caporedattore del settimanale Oggi (Rcs) e leader di Unità sindacale, sarà interrogata mercoledì 13 novembre dal Collegio dei Probiviri dell’Associazione lombarda dei giornalisti. L’accusa? Aver criticato il contratto Uspi e aver espresso forti preoccupazioni per la tenuta dei conti dell’Inpgi durante i lavori degli Stati generali dell’Informazione e dell’Editoria il 4 luglio scorso, dov’era presente come semplice giornalista e non come esponente sindacale (qui il video dell’intervento, a partire da 3:06:50). Tutte posizioni peraltro note e pubbliche da anni.

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